Costruire un’immagine dalle sembianze fotografiche, (cioè ricalcando quelle che sono le caratteristiche visuali di una fotografia quali profondità di campo, fuoco selettivo, ecc.ecc.) con il computer, Photoshop o qualsiasi altro mezzo non è fare fotografia. In questo tipo d’immagini, che apparentemente si discostano dalla pittura per l’impressione fotografico/estetica che producono, non c’è traccia di quell’indacalità del segno fotografico che rende le fotografie altro dalla pittura. Se viene reciso completamente il rapporto tra immagine e realtà allora, indipendentemente dal modo con cui l’immagine è generata, si tratta di “pittura”. Nella fattispecie potremmo definire tale attività pittura digitale o elettronica. In altri termini la fotografia si genera solo ponendo qualcosa di fronte all’obiettivo per registrarne le sue sembianze mediante un processo fisico-chimico. In questo senso Roland Barthes ha ragione quando ne “La Camera Chiara” afferma che sono stati i chimici ad inventare la fotografia. Quando questo processo, questa sorta di “autoritratto della natura”, non è in atto non c’è fotografia. Tutto ciò è di facile comprensione se pensiamo appunto all’autoritratto: la differenza tra fotografarsi e disegnarsi/dipingersi è lampante.
Perché la digital painting non è fotografia
